Buon anno! Gli auguri scambiati tra amici, conoscenti e parenti si sono susseguiti ormai da diverse ore. Tutti noi auspichiamo il meglio per le nostre vite, i nostri cari, la nostra Lombardia. In questo momento, in cui lo scorrere del tempo segna il passo, non possiamo però fermarci un momento e dedicare un pensiero al Papa Benedetto XVI che, sul finire dell’anno vecchio, ha terminato il suo cammino terreno.
Lo ricordiamo nella sua semplicità e sobrietà traendo spunto dall’articolo che oggi Alberto Mattioli gli ha dedicato su www.politicainsieme.com: l’autore ci rammenta come Ratzinger, nella celebre lectio magistralis all’università di Ratisbona del 2006, pronunciò parole nette contro ogni forma di imposizione violenta di un credo religioso, e ci ricorda anche come più di quarant’anni anni fa, immaginando la Chiesa che verrà, profetizzò una Chiesa ridimensionata, con molti meno seguaci, costretta ad abbandonare anche buona parte dei luoghi di culto costruiti nei secoli. Una Chiesa cattolica di minoranza, poco influente nella scelte politiche, socialmente irrilevante, umiliata e costretta a ripartire dalle origini, che però, proprio attraverso questo “enorme sconvolgimento”, ritroverà sé stessa.
Eccoci dunque al 2023, stiamo ormai vivendo il momento storico che Papa Benedetto XVI aveva predetto sarebbe giunto. Ci lascia comunque in eredità la consapevolezza che attraverso fede e ragione, insieme, è possibile rinascere e contribuire alla realizzazione di un futuro migliore.
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